Eccoci al sesto appuntamento della nostra rubrica #LeVieDelWeb dedicata ai lavori digitali. Fin’ora abbiamo parlato solo di professioni legate in qualche modo al web marketing. Oggi ci vogliamo dedicare ad una figura lavorativa altamente legata alla tecnologia e al digitale: lo sviluppatore Android.
Tutti possediamo uno smartphone e tutti abbiamo bisogno di app per soddisfare una qualsiasi esigenza. Sviluppare app non è una cosa semplice, si tratta di un’attività che richiede approfonditi studi di informatica e programmazione, anche se esistono servizi (più o meno limitati) che ci permettono di realizzarle senza conoscere linguaggi di programmazioni come Good Barber, AppInventor o AppsBuilder.
In un mercato in continua crescita la figura dello sviluppatore Android diventa quindi sempre più richiesta per realizzare applicazioni che soddisfino bisogni specifici, compresi quelli più ludici.
Oltre a conoscere linguaggi di programmazione come Java e XML, lo sviluppatore Android deve avere competenze di project management e avere nozioni di User Interface e User Experience, fondamentali per migliorare l’esperienza utente e realizzare un’interfaccia grafica intuitiva.
Oltre a queste skill il programmatore sviluppa un forte orientamento al problem solving che gli permette di trovare eventuali errori nel codice, risolverli e migliorare la propria capacità di sviluppo.
La nostra intervista a Federico Oldrini
1. Molti ti conoscono online per il tuo lavoro di Android Developer. I nostri lettori però vogliono sapere chi è veramente Federico Oldrini. Raccontaci qualcosa di te, quali sono le tue passioni e i tuoi interessi?
Principalmente sono un appassionato di tecnologia, mi piace quindi tenermi informato su tutto ciò che riguarda questo mondo, che sia attinente o meno con quello di cui mi occupo per lavoro. Il mondo ovviamente non finisce qui e mi piace ogni tanto perdere ogni contatto con la tecnologia ed isolarmi in montagna facendo lunghe passeggiate
2. Ora che ti conosciamo un po’ meglio possiamo parlare della tua professione. Come hai iniziato la tua carriera? C’è stato un evento in particolare che ti ha fatto “scattare la scintilla”?
Se ci si aspetta una storia appassionante e curiosa si rimarrà delusi. Mi sono avvicinato alla programmazione Android per caso, grazie ad un amico conosciuto online perché entrambi lavoravamo alla manutenzione di un server custom di un MMORPG. Per caso egli ha avuto modo di interfacciarsi all’ambiente Android in ambito universitario e abbiamo così iniziato a fare le prime app per conto nostro… perché abbiamo scelto Android e non iOS? Nessuno dei due aveva un Mac e nessuno dei due voleva spendere i 100 dollari per la licenza di sviluppatore Apple 🙂
3. Quanto tempo dedichi al tuo lavoro e come concili il tempo libero con quello lavorativo?
Il mio “lavoro” in senso stretto mi occupa generalmente le otto ore canoniche quotidiane, se però si considera che porto avanti anche piccoli progetti personali sempre legati ad Android e il tempo che comunque è necessario dedicare al tenersi informati, spesso e volentieri passo anche alcune sere o un giorno del weekend a queste attività. Il tempo libero restante è abbastanza limitato e va diviso tra la mia ragazza, gli amici e i parenti.
4. Ci puoi descrivere la tua giornata “tipo”?
Sono un fiero appartenente alla “fortunata” categoria dei pendolari. Quindi, abitando in un paesino di 4500 anime nella provincia di Varese, mi sveglio alle 6:45 e subito un caffè doppio. Prende la macchina per andare in un paese vicino al mio a prendere il treno per Milano e dopo qualche cambio di mezzi sono alle 9 in ufficio dove aspetto la pausa pranzo per farmi battere dai miei colleghi a ping-pong. Qualche minuto dopo le 18 si esce, si fa tutto al contrario e rientro a casa verso le 20. Cerco però di utilizzare il tempo in treno per tenermi aggiornato quando non sono troppo assonnato o troppo fuso dalla giornata
5. Parlaci degli strumenti che secondo te sono indispensabile per un Android Developer. Tu in particolare, quali usi?
E’ indispensabile utilizzare Android Studio, l’IDE ufficiale sviluppato da Google. Rispetto ad altri IDE che si era costretti ad usare in precedenza (Eclipse) riesce a velocizzare molto la velocità di coding e di modellazione dei layout e inoltre offre anche sistemi avanzati con cui si possono fare cose davvero interessanti. Mi sento anche di menzionare l’emulatore Genymotion che è davvero molto utile per poter simulare ambienti di cui non si dispone di un device fisico.
6. Secondo te, quali sono le qualità che deve avere una persona che vuole intraprendere questa professione?
Non credo che sia prettamente un discorso legato alla mia professione ma secondo me prima di tutto ci deve essere passione e curiosità. Ci sono sicuramente sviluppatori più “accademici” di me che però non hanno voglia di aggiornarsi sulle ultime novità presentate o di mettersi a smanettare facendo prove anche “stupide” su nuove API o librerie varie finendo per produrre codice obsoleto o non più in linea con le linee guida.
7. Cosa consiglieresti a chi è appena uscito da un corso e vuole farsi conoscere e iniziare a lavorare su internet?
Ci sono moltissimi progetti open-source da poter esaminare, clonare, modificare o in ogni caso a cui contribuire. E’ un patrimonio immenso. Qualora si avesse un’idea e qualche dubbio sulla propria capacità di realizzarla tecnicamente, si tenga presente che molto probabilmente la gran parte dei problemi che puoi avere sono stati già risolti da qualcun altro. Non è la dottrina del copia incolla però: bisogna sempre capire cosa si fa.
Se poi si riesce a produrre la propria prima App, basta davvero poco sia in termini economici sia di tempo per pubblicare la propria creatura sullo store e renderla disponibile al mondo intero.
La comunità online e da qualche tempo anche le aziende che ricercano sviluppatori Android sono molto interessate sia al portfolio di app su cui si è lavorato sia alla propria “reputazione” su piattaforme tipo Stackoverflow o GitHub.
8. Ti senti appagato dal tuo lavoro?
Appagato no, soddisfatto del percorso fatto si. C’è una sottile differenza tra le due cose. Non bisogna mai sentirsi appagati ma avere sempre voglia di migliorarsi anche se quando il tempo scarseggia a volte è un po’ un sacrificio.
9. All’estero molti professionisti divulgano il loro reddito, ed esistono classifiche sugli stipendi dei top manager. Da noi il tema “soldi” è sempre stato visto come un tabù. Ci piacerebbe rompere questo tabù e parlare più concretamente delle possibilità economiche che offre questo lavoro. Non ti chiederò una cifra netta, ma sarebbe bello poterti collocare in uno di questi range di guadagno medio mensile: “0-1000” “1000-2000” “2000-3000” “oltre 3000”
Sono nello scaglione dei 1000-2000 🙂
Spero che questo articolo, insieme alla favolosa intervista di Federico, ti abbia chiarito le idee sul lavoro dello sviluppatore Android.
Se hai qualche domanda ti invito a commentare qui sotto, io e Federico saremo felici di chiarire i tuoi dubbi. Sei pronto a sviluppare la tua app Android?