#7 Marketing Manager – Intervista a Fabio Piccigallo

Il marketing Manager è una posizione abbastanza recente nel mercato lavorativo (almeno quello Italiano). Si tratta di una figura professione che ha il mano la gestione del marketing aziendale. Detto così può sembrare molto aleatoria come definizione, quindi direi di precisare meglio:

Se intendiamo il marketing secondo la definizione del capostipite del Marketing Management, tale Philip Kotler ovvero:

“Processo sociale attraverso il quale gli individui e i gruppi ottengono ciò di cui hanno bisogno attraverso la creazione, l’offerta e lo scambio di prodotti e di servizi di valore”.

È chiaro che le funzioni di un responsabile in tale settore non si limitino alla semplice (nel senso lato del termine) promozione del prodotto. Le fasi di un efficiente attività di marketing concernono:

  • Marketing Analitico: dove viene studiata la clientela, i concorrenti e il prodotto/servizio da offrire;
  • Marketing Strategico: si pianificazione nel dettaglio ciò che è stato studiato nella fase Analitica;
  • Marketing Operativo: vengono attuate le azioni che l’azienda adotta per raggiungere gli obbiettivi di marketing.

Queste fasi si sostanziano nei seguenti processi:

  • Ideazione del prodotto: ricerca e studio di un prodotto/servizio che possa essere appetibile in un determinato mercato a un determinato target collocato in una determinata area geografica con determinati gusti;
  • Promozione del prodotto/servizio: le attività che affiancano il “Sales”. Sono tutte quelle attività per far, volgarmente, aumentare le vendite o fidelizzare il cliente.
  • Analisi andamento vendite: volta a valutare la reale efficacia delle attività poste in essere . Ci tengo a precisare che questa fase, oltre ad essere fondamentale, ingloba anche le altre 2. Il marketing Manager deve essere innanzitutto un’analista e non brancolare nel buio nella sua attività.

Quindi, riassumendo il tutto il Marketing Manager è colui che coordina e supervisiona queste attività.

Oggi il suo ruolo ha mutato la sua forma originale. Questo è dovuto alla digitalizzazione della professione supportata dall’avvento dei social, dai crescenti investimenti sulla pubblicità Online, dall’importanza del posizionamento nei motori di ricerca SEO e dall’importanza sempre maggiore del Content Marketing. Per illustrarti nel dettaglio la figura del Marketing Manager abbiamo invitato Fabio Piccigallo che ricopre oggi questa posizione dopo più di 15 anni di esperienza nel settore del marketing. Fabio scrive anche attivamente sul suo blog personale On Marketing , una pietra miliare per chi si volesse avvicinare alla professione.

La nostra intervista a Fabio Piccigallo

1.  Molti ti conoscono online per il tuo lavoro di Marketing Manager. I nostri lettori però vogliono sapere chi è veramente Fabio Piccigallo.Raccontaci qualcosa di te, quali sono le tue passioni e i tuoi interessi?

Mah, che ti dico? Alla fine la mia passione più grande è il mio lavoro. C’è anche altro, però. I miei acquari di acqua dolce, che curo paternamente da anni e che rappresentano un vero antistress. La lettura, mai trascurata (ho sempre almeno un romanzo sul comodino, spesso anche due). Il tempo di qualità passato con mia moglie e mio figlio.

Infine, sono attratto da tutto ciò che è novità in campo tecnologico. Trovo che oggi come mai in passato la tecnologia sia in grado di semplificarci la vita e di farci guadagnare quella che è diventata ormai la risorsa più preziosa, più del petrolio e dei diamanti: del tempo libero da utilizzare come vuoi.

2. Ora che ti conosciamo un po’ meglio possiamo parlare della tua professione. Come hai iniziato la tua carriera? C’è stato un evento in particolare che ti ha fatto “scattare la scintilla”?

Devo dirti la verità: è iniziata quasi per caso. Io ho iniziato lavorando nell’editoria in qualità di project manager di progetti multimediali. Siamo alla fine degli anni ’90, quando in ogni casa entravano i Cd-Rom con finalità edutainment e reference. Il mercato conobbe una fase esplosiva, ed un altrettanto rapido declino, man mano che internet entrava nelle case degli italiani. Fu allora che mi fu chiesto di iniziare a occuparmi della gestione del subscription marketing per alcune testate di diffusione nazionale. La scintilla arrivò il quell’occasione: quella di creare dei modelli di analisi economica e statistica legati al successo delle promozioni di direct marketing era una sfida affascinante, e non me la feci sfuggire. Da allora sono successe tante cose: il marketing è cambiato, e nel frattempo ho iniziato a lavorare in altri settori e in nuove situazioni altrettanto sfidanti. Però l’esperienza dell’analisi di marketing legata al settore cartaceo mi è stata preziosissima, quando ho dovuto affrontare le prime sfide del marketing digitale. In fin dei conti, le metodologie sono sempre le stesse: cambia invece la ricchezza dei dati a nostra disposizione.

3. Quanto tempo dedichi al tuo lavoro e come concili il tempo libero con quello lavorativo?

Cosa vuol dire esattamente tempo libero?

A parte gli scherzi: è sempre difficile. Di certo, cerco di passare tutto il mio tempo libero con la famiglia, forzandomi di trovare degli spazi che altrimenti verrebbero fagocitati dal lavoro.

4. Ci puoi descrivere la tua giornata “tipo”?

La mia giornata inizia sempre con un buon caffè. Poi inizio a dare un’occhiata ai social. Dalle 9 sono in ufficio: in genere facciamo un po’ di programmazione della giornata, e si parte con il lavoro. Infine, quando torno a casa cerco di trovare il tempo di occuparmi del mio blog OnMarketing, senza trascurare ovviamente la famiglia e il mondo che mi circonda. Insomma, è una giornata molto focalizzata sul mio lavoro e sulle mie passioni, ma cerco di non farle diventare totalizzanti.

 5. Parlaci degli strumenti che secondo te sono indispensabile per un Marketing Manager che si rispetti. Tu in particolare, quali usi?

Io sono un uomo di numeri, lo sai, nonostante la mia formazione umanistica. A un marketing manager possono bastare un foglio excel e qualche tool di raccolta e analisi dei dati, a partire da Google Tag Manager e da Google Analytics per i dati online, e Business Objects, che è stato per me un fedele e indispensabile compagno di avventura nel mondo offline dell’analisi dei database relazionali di marketing.

Per il mio blog, non potrei invece fare a meno di Evernote e di un tool di marketing automation che curi la distribuzione dei contenuti.

6. Secondo te, quali sono le qualità che deve avere una persona che vuole intraprendere questa professione?

Ne servono due: una buona capacità analitica, e una grandissima curiosità.

7. Ti senti appagato dal tuo lavoro?

No. Io sono una persona inquieta, non riesco a fermarmi e a dichiararmi pienamente soddisfatto. Il mio obiettivo è sempre un po’ più in là. Però sono soddisfatto di quanto ho realizzato finora, mi dà la forza di andare avanti.

8. All’estero molti professionisti divulgano il loro reddito, ed esistono classifiche sugli stipendi dei top manager. Da noi il tema “soldi” è sempre stato visto come un tabù. Ci piacerebbe rompere questo tabù e parlare più concretamente delle possibilità economiche che offre questo lavoro. Non ti chiederò una cifra netta, ma sarebbe bello poterti collocare in uno di questi range di guadagno medio mensile: “0-1000” “1000-2000” “2000-3000” “oltre 3000”

 

Che domanda! Non ti risponderò direttamente, se non per dirti che siamo lontani dalla fascia più bassa. Però una persona come me con quindici anni di lavoro alle spalle non può certo costituire un benchmark per le nuove generazioni.

Insomma, rispetto alle medie attuali non mi posso lamentare, anche se poi siamo alle solite: c’è qualcuno al mondo che dice di guadagnare “più che a sufficienza”?

Sei anche tu un Marketing Manager o punti a diventarlo? Sei incuriosito dalla professione? Di la tua nei commenti! 😀

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