Forse hai già sentito dire che lo smartphone che hai in tasca è abbastanza potente da mandare un uomo sulla luna, se fossimo nel 1969. Ciò che forse non sai è che non si tratta affatto di un’esagerazione: uno smartphone moderno è esponenzialmente più potente del computer di guida della NASA, che venne utilizzato per la famosa missione Apollo 11. In questo articolo metteremo a confronto un super computer degli anni ’80, il potente CRAY-2, e uno smartphone moderno, come l’Honor Magic 5 Pro, cosa ne verrà fuori?
La legge di Moore
La velocità con cui la tecnologia si evolve è sempre più rapida e la potenza di elaborazione dei nostri dispositivi aumenta in modo esponenziale di anno in anno. I supercomputer degli anni ’80, visti oggi come monoliti polverosi, erano già anni luce avanti rispetto a quello che contribuì a mandare Neil Armstrong sulla luna più di mezzo secolo fa. Questa tendenza è conosciuta come legge di Moore, una previsione formulata dall’ingegnere Gordon Moore sulla crescita esponenziale della potenza di calcolo dei microchip.
Secondo tale legge, la potenza dei chip raddoppia ogni anno mentre il costo dei computer si dimezza. Un esempio tangibile di questo concetto è rappresentato dall’evoluzione degli smartphone nel corso dell’ultimo decennio. In un mondo iperconnesso come il nostro, ogni anno vengono rilasciati smartphone sempre più avanzati, con nuove funzionalità, maggiore velocità e maggiori capacità di elaborazione dati.
Super computer degli anni ’80 contro moderno smartphone
Negli anni ’80, il CRAY-2 era considerato uno dei supercomputer più potenti al mondo. Con un prezzo di 17 milioni di dollari e una capacità di calcolo di 1.9 gigaflop, il CRAY-2 era un vero mostro per quanto riguardava la potenza di calcolo; un mostro appannaggio di ricercatori, scienziati e pochi altri eletti.
Gli smartphone di oggi, che sono circa 5.000 volte più veloci, mettono nelle mani di tutti un’immensa potenza di calcolo che era inimmaginabile fino a qualche decennio fa. Il CRAY-2 aveva le dimensioni di un edificio ed era stato progettato per risolvere problemi di calcolo estremamente complessi, come la modellizzazione del clima e le previsioni del tempo. Era alimentato da 2.5 megawatt di energia elettrica, e la sua architettura era basata su una serie di processori paralleli, ognuno dei quali poteva eseguire fino a quattro istruzioni contemporaneamente.
Gli smartphone moderni come il Magic 5 Pro sono alimentati da batterie ricaricabili e la loro architettura si basa su un singolo processore, dotato di numerosi core, in grado di elaborare contemporaneamente diversi dati e di svolgere varie operazioni anche contemporaneamente. Ad esempio, il Magic 5 Pro è dotato di un processore Qualcomm Snapdragon 8 Gen 2 che può raggiungere una velocità di 3.19 GHz. Questo significa che l’elaborazione delle informazioni è molto più rapida rispetto a quanto avveniva nel CRAY-2.
Non solo: la tecnologia di memoria utilizzata nei moderni smartphone è molto più avanzata rispetto a quella degli anni ’80. Il Magic 5 Pro è dotato di una memoria RAM da 12 GB e una memoria interna da 512 GB, valori infinitamente maggiori rispetto alla memoria disponibile sul CRAY-2.
Con uno smartphone, che entra nel palmo della mano, oggi è possibile gestire innumerevoli documenti digitali. Gli smartphone consentono di lavorare da qualsiasi luogo e di portare avanti le tue attività in ogni momento: si può controllare la posta elettronica, comunicare in tempo reale e svolgere compiti per i quali prima servivano decine di dispositivi da usare nello stesso momento.
Considerazioni finali
A questo punto non resta che riflettere su quanto siamo fortunati a vivere in un’epoca che consente di fare cose che i nostri nonni non potevano neppure immaginare. I super computer sono nelle nostre tasche, hanno prezzi ragionevoli e svolgono migliaia di funzioni in più rispetto ai loro grossi antenati degli anni ’80. La tecnologia è destinata ad avanzare ancora ma intanto, mettendoti in tasca il nuovo HONOR Magic 5 Pro prestazione e potenza ottimali, sai di avere il futuro a portata di mano.