Il futuro che ci troviamo avanti è e sarà sempre più plasmato dalla tecnologia e dal progresso scientifico. Molti parlano di era dell’informazione e, quello che stiamo vivendo ne è il preludio… Essa sarà un’era “tumultuosa”, ma anche un’epoca di grandi opportunità.
Come nel passato, le innovazioni scientifiche e tecnologiche portano con se dei cambiamenti a livello sociale, culturale e politico con la promessa di un futuro migliore. Spesso però questo a costo di un riassetto dell’ordine attuale.
Andrea Gandini, autore di “Cyberfuture – Tecnologia, cyberspazio, controllo sociale, tecnocrazia, criptovalute, progresso e povertà. Il futuro che ci attende.” sostiene che grazie allo studio del passato e dei cicli economici, è possibile capire dove oggi queste nuove tecnologie ci stiano portando.
Nel suo libro Cyberfuture, l’autore infatti sostiene che siamo in un momento di transizione molto importante. Il futuro ci promette il progresso, i social e gli algoritmi si prefigurano come elementi essenziali per l’ordine, ma grazie a meccanismi psicologici di stimolo e ricompensa, tendono a rendere la nostra mente sempre più “automatizzata”.
Il futuro, egli dice, potrebbe portarci alla singolarità, ovvero il momento in cui non riusciremo più a capire come le intelligenze artificiali agiranno; siamo noi invece a doverle capire e controllare.
Sempre in questo lavoro, l’autore si interroga sulla neutralità delle tecnologie. Secondo Andrea infatti il potere passa dalle mani del popolo alle aziende che creano e controllano gli algoritmi. Per questo la neutralità della tecnologia in realtà diventa utopica.
Col passare del tempo c’è bisogno di uno sviluppo etico: le piattaforme web sostituiranno la televisione, ma nel farlo ci sarà bisogno del potere della decentralizzazione, non della centralizzazione di poche imprese (che si nascondono dietro i governi).
Le criptovalute e la blockchain sono ad esempio due strumenti che possono davvero cambiare l’organizzazione sociale. Essi sono per loro natura decentralizzati e gli Stati tradizionali non possono “comandarle”, attenzione però: chi detiene il potere raramente è disponibile a cederlo in modo facile.
Per questo possiamo aspettarci in un futuro prossimo degli anni di regolamentazioni, leggi, rivolte, adozione e transizione verso questi strumenti.
Nel libro poi si parla di libertà. E si, proprio la rivoluzione dell’informazione permetterà di liberare gli individui come mai prima d’ora. Se da una parte la tecnologia può essere strumento di controllo, dall’altra può permettere alle persone di far emergere il proprio genio e creatività, raggiungendo milioni di altri individui in tutto il mondo.
Tutti, in un ipotetico metaverso decentralizzato, possono viaggiare alla pari e cercare di far emergere il proprio lavoro.
L’autore è convinto che la storia si ripete e utilizza un metodo di ricerca e previsione basato sull’analisi ciclica dei dati e lo studio di centinaia di libri sia storici, che filosofici che informatici, utilizzando lo strumento del reverse engeneering per prevedere cosa succederà nel futuro.
Insomma, in questo momento di transizione abbiamo davanti tanti possibili scenari: centralizzazione e controllo, oppure decentralizzazione, libertà, possibilità di uno sviluppo etico e non solo tecnico.
L’autore propone una serie di soluzioni e ragiona anche su problematiche di privacy e riservatezza oggi che siamo tutti connessi online. La lettura di questo saggio potrà essere sicuramente stimolante per chi è appassionato di questi temi e vuole dare uno sguardo nel mondo che verrà!