La pandemia ha accelerato il processo di digitalizzazione delle imprese e delle amministrazioni, e ovviamente anche quello della sanità. Sono stati dunque mossi degli importantissimi passi avanti in questa direzione, come in fondo si chiedeva da diversi anni. Vediamo quindi quali processi di trasformazione ha subito il comparto sanitario, durante un periodo di particolare delicatezza come quello attuale.
I dati a supporto della crescita
Come accennato, la pandemia ha accelerato il processo di digitalizzazione non solo in Italia, dove se ne aveva comunque un gran bisogno, ma anche a livello europeo. Non ha fatto eccezione il comparto sanitario tricolore, che oggi può finalmente contare sulle cartelle cliniche elettroniche (utilizzate dall’81% degli operatori sanitari) e le prescrizioni elettroniche, anche se in questo caso non si supera il 62%.
Per non parlare delle tecnologie avanzate e della robotica, che comunque in Italia ha preso piede da poco (8%), ma resta in fase di studio e di ampio sviluppo. Purtroppo, però, sussistono ancora i soliti problemi legati alla complessità della burocrazia italiana, fra l’altro messa a dura prova dalle difficoltà organizzative legate al Covid-19.
Inoltre, lo sviluppo tecnologico richiede un altro passo in avanti: dovranno crescere i programmi di formazione del personale, dato che molti operatori ancora oggi non hanno una particolare confidenza con le soluzioni più hi-tech. Di contro, nonostante qualche normale problematica, anche l’Italia si appresta ad accogliere le ultime tecnologie, come l’impiego dell’Internet of Things nel settore farmaceutico e sanitario.
Le abitudini d’acquisto durante la pandemia
Se da un lato cresce la digitalizzazione nel settore sanitario, dall’altro aumentano anche le vendite dei farmaci online, senza dubbio uno dei mercati più floridi del momento. Un incremento particolarmente significativo si è registrato nell’acquisto di prodotti di farmacia e di parafarmacia a domicilio effettuati sulle piattaforme online che forniscono gel disinfettanti, mascherine e acqua ossigenata, molto utilizzate soprattutto nella fase iniziale della pandemia e che tutt’ora stanno assistendo ad un irrefrenabile sviluppo.
Si tratta di un dato che invita a riflettere, poiché per la prima volta anche gli italiani hanno preferito i canali digitali a quelli tradizionali per acquistare prodotti per la propria salute. Ovviamente, ci sono stati dei prodotti più acquistati rispetto ad altri, come ad esempio la tachipirina, il paracetamolo e gli antipiretici, che hanno registrato un boom di acquisti su Internet.
Infine, si registrano anche alcune differenze fra le varie zone della Penisola: la Campania, la Lombardia e il Piemonte sono le regioni che ospitano il maggior numero di farmacie online, seguite a ruota dal Lazio, dalla Puglia, dall’Emilia Romagna e dal Veneto, insieme alla Sicilia. In sintesi, si parla di un vero e proprio trend che riguarda tutto il paese e che non da cenno di arresto.