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Se il 2018 era stato l’anno della consapevolezza e dell’affermazione per gli eSports, possiamo già affermare, dopo soli sei mesi, che il 2019 sarà quello del boom a livello globale. Gli eventi legati ai videogiochi competitivi sono sbarcati in ogni Paese di ogni singolo Continente e i pubblici di tutte le età stanno crescendo a livello esponenziale. E con loro l’interesse del mondo economico, dei media di settore e tradizionali e dello sport. Un interesse che potrebbe portare queste nuove discipline alle porte delle prossime edizioni dei Giochi Olimpici.
Gli ultimi mesi sono stati quelli della svolta definitiva e il fattore scatenante è ben chiaro: l’arrivo e la diffusione del Battle Royale, una nuova tipologia di videogiochi in cui l’obiettivo è quello di prevalere sugli avversari (da soli o in gruppo), interagendo con gli elementi dell’ambiente circostante e con alleati e nemici.
Due i titoli di riferimento attuale: Fortnite e Apex Legends. Il primo è ormai un vero e proprio fenomeno globale con testimonial d’eccezione e un pubblico pressoché smisurato. Il secondo è arrivato solo da qualche mese sulle piattaforme di gaming ma ha già raggiunto i livelli di diffusione del capostipite della specie, il fortunatissimo PlayerUnknown’s Battlegrounds.
Il vero e proprio salto di qualità per gli eSports, però, è arrivato grazie alla diffusione su tutti i device dello streaming e delle sessioni di gioco. Il punto di riferimento è ancora la piattaforma Twitch. Sul sito che ha fatto della trasmissione delle partite dei videogiocatori professionisti e non la propria ragion d’essere, si è detto e scritto di tutto. In particolare, continua a essere vincente il modello che l’ha resa fruibile a tutti: piccoli abbonamenti e trasmissioni intervallate da brevi spot pubblicitari che hanno permesso ai giocatori di guadagnare dalla propria passione e agli appassionati di godere delle imprese dei propri eroi virtuali in ogni momento.
E questi sono soltanto gli aspetti più evidenti della crescita del settore dell’eSport competitivo. Negli ultimi anni i tornei di videogiochi sono diventati veri e propri eventi a livello globale con montepremi che non hanno nulla da invidiare a quelli degli appuntamenti sportivi più importanti come i masters nel golf o gli slam nel tennis grazie a sponsorizzazioni e investimenti sempre crescenti. Aspetto che ha attirato l’attenzione non soltanto dei media di settore, ma anche di quelli tradizionali e di moltissime altre categorie professionali, sportive e non.
Giornali e televisioni hanno iniziato a seguire attentamente il fenomeno eSports. I primi hanno aumentato il numero di articoli dedicati al settore e hanno iniziato una vera e propria campagna di sensibilizzazione legata al tema dei videogiochi competitivi. Le seconde si sono invece concentrate su speciali e programmi tematici. Ultimo in ordine di tempo lo speciale di metà giugno di DMAX, “House of Esports”: uno spazio di approfondimento incentrato interamente sul gaming competitivo. A condurlo Daniele Bossari. Ospiti in trasmissione il celebre Vincenzo Guastafierro, alias “Rekiins”, uno tra i player italiani più famosi di Fortnite, Nisa e DragonEddy dei “Morning Stars”, professionisti del titolo di Blizzard Hero FPS.
Intanto inizia a muoversi anche il mondo dello sport “ufficiale”. A fine giugno partirà la terza stagione della F1 Esports Series targata Codemasters. Sarà la prima volta in cui tutte le squadre del mondiale di F1 saranno presenti con i loro piloti virtuali. Lo scorso anno mancava la Ferrari. Lacuna prontamente colmata nel 2019.
In questi giorni è tornato in agenda anche un tema a lungo dibattuto negli ultimi due anni: quello dell’introduzione degli eSports alle Olimpiadi. In questa direzione sono stati fatti notevoli passi avanti. Il CIO sta discutendo se inserire ufficialmente i videogiochi competitivi nelle discipline dei Giochi a Cinque Cerchi. Nel frattempo, la capitale bielorussa Minsk ospiterà ben 15 competizioni di settore ai prossimi Giochi Europei, otto delle quali varranno come tornei di qualificazione a Tokyo 2020.
Seppur non ancora introdotti nel programma ufficiale, anche gli esport faranno la loro apparizione all’interno della manifestazione attraverso il suo programma culturale.