eSports: il boom del 2019

Photo by Lyrrad_Skynyrd / Pixabay License

Se il 2018 era stato l’anno della consapevolezza e dell’affermazione per gli eSports, possiamo già affermare, dopo soli sei mesi, che il 2019 sarà quello del boom a livello globale. Gli eventi legati ai videogiochi competitivi sono sbarcati in ogni Paese di ogni singolo Continente e i pubblici di tutte le età stanno crescendo a livello esponenziale. E con loro l’interesse del mondo economico, dei media di settore e tradizionali e dello sport. Un interesse che potrebbe portare queste nuove discipline alle porte delle prossime edizioni dei Giochi Olimpici.

Gli ultimi mesi sono stati quelli della svolta definitiva e il fattore scatenante è ben chiaro: l’arrivo e la diffusione del Battle Royaleuna nuova tipologia di videogiochi in cui l’obiettivo è quello di prevalere sugli avversari (da soli o in gruppo), interagendo con gli elementi dell’ambiente circostante e con alleati e nemici.

Due i titoli di riferimento attuale: Fortnite e Apex Legends. Il primo è ormai un vero e proprio fenomeno globale con testimonial d’eccezione e un pubblico pressoché smisurato. Il secondo è arrivato solo da qualche mese sulle piattaforme di gaming ma ha già raggiunto i livelli di diffusione del capostipite della specie, il fortunatissimo PlayerUnknown’s Battlegrounds.

Il vero e proprio salto di qualità per gli eSports, però, è arrivato grazie alla diffusione su tutti i device dello streaming e delle sessioni di gioco. Il punto di riferimento è ancora la piattaforma Twitch. Sul sito che ha fatto della trasmissione delle partite dei videogiocatori professionisti e non la propria ragion d’essere, si è detto e scritto di tutto. In particolare, continua a essere vincente il modello che l’ha resa fruibile a tutti: piccoli abbonamenti e trasmissioni intervallate da brevi spot pubblicitari che hanno permesso ai giocatori di guadagnare dalla propria passione e agli appassionati di godere delle imprese dei propri eroi virtuali in ogni momento.

E questi sono soltanto gli aspetti più evidenti della crescita del settore dell’eSport competitivo. Negli ultimi anni i tornei di videogiochi sono diventati veri e propri eventi a livello globale con montepremi che non hanno nulla da invidiare a quelli degli appuntamenti sportivi più importanti come i masters nel golf o gli slam nel tennis grazie a sponsorizzazioni e investimenti sempre crescenti. Aspetto che ha attirato l’attenzione non soltanto dei media di settore, ma anche di quelli tradizionali e di moltissime altre categorie professionali, sportive e non.

Giornali e televisioni hanno iniziato a seguire attentamente il fenomeno eSports. I primi hanno aumentato il numero di articoli dedicati al settore e hanno iniziato una vera e propria campagna di sensibilizzazione legata al tema dei videogiochi competitivi. Le seconde si sono invece concentrate su speciali e programmi tematici. Ultimo in ordine di tempo lo speciale di metà giugno di DMAX, “House of Esports”uno spazio di approfondimento incentrato interamente sul gaming competitivo. A condurlo Daniele Bossari. Ospiti in trasmissione il celebre Vincenzo Guastafierro, alias “Rekiins”, uno tra i player italiani più famosi di Fortnite, Nisa e DragonEddy dei “Morning Stars”, professionisti del titolo di Blizzard Hero FPS.

Intanto inizia a muoversi anche il mondo dello sport “ufficiale”. A fine giugno partirà la terza stagione della F1 Esports Series targata Codemasters. Sarà la prima volta in cui tutte le squadre del mondiale di F1 saranno presenti con i loro piloti virtuali. Lo scorso anno mancava la Ferrari. Lacuna prontamente colmata nel 2019.

In questi giorni è tornato in agenda anche un tema a lungo dibattuto negli ultimi due anni: quello dell’introduzione degli eSports alle Olimpiadi. In questa direzione sono stati fatti notevoli passi avanti. Il CIO sta discutendo se inserire ufficialmente i videogiochi competitivi nelle discipline dei Giochi a Cinque Cerchi. Nel frattempo, la capitale bielorussa Minsk ospiterà ben 15 competizioni di settore ai prossimi Giochi Europei, otto delle quali varranno come tornei di qualificazione a Tokyo 2020.

Seppur non ancora introdotti nel programma ufficiale, anche gli esport faranno la loro apparizione all’interno della manifestazione attraverso il suo programma culturale.

 

Related Posts

About The Author

Aggiungi Commento