Eccoci al secondo appuntamento della nostra rubrica “Le Vie del Web – Lavori nell’era di Internet“. Oggi ti voglio parlare della professione del Graphic Designer, una figura che si è molto evoluta con l’avvento delle tecnologie digitali. Scopriamo insieme come!
Di cosa si occupa un Graphic Designer?
Un Graphic Designer si occupa della progettazione e della realizzazione di prodotti di comunicazione visiva quali loghi, locandine, pubblicità, volantini, infografiche, packaging, layout di siti web e molto altro ancora. Si tratta di una vera e propria professione della comunicazione: il “grafico” infatti conferisce alle idee una forma visibile che scaturisce dalla sua creatività ed esperienza. Nel tempo questa professione si è evoluta moltissimo, sia nello stile (come le altre forme di arte e comunicazione) sia negli strumenti utilizzati.
Se per quasi tutto il XX secolo il Graphic Designer disegnava prevalentemente a mano, l’invenzione del computer prima e la comunicazione digitale dopo, hanno profondamente cambiato questo lavoro.
Oggi un Graphic Designer deve saper padroneggiare vari strumenti tra i quali software di grafica come Adobe Photoshop o Illustrator, oltre che avere delle conoscenze almeno di base della comunicazione online. Infatti la conoscenza del contesto e del canale comunicativo è fondamentale per esprimere al meglio la propria creatività in funzione di un messaggio efficace.
Oggi ho il piacere di ospitare Lorenzo Miglietta, Graphic Designer di talento e blogger. Scrive su Grafigata, il suo spazio personale dedicato alla grafica e al design. La sua peculiarità è proprio quella di saper sfruttare a pieno tutto quello che il digitale ha da offrirci (blog, portfolio ecc.).
Se sei appassionato del settore ti consiglio vivamente di includere il suo blog nel tuo Feed Reader e di leggere i suoi articoli. Sono un vero e proprio pozzo di informazioni!
Sei pronto? Ecco l’intervista di Lorenzo Miglietta
1. Molti ti conoscono online per il tuo lavoro di Graphic Designer. I nostri lettori però vogliono sapere chi è veramente Lorenzo Miglietta. Raccontaci qualcosa di te, quali sono le tue passioni e i tuoi interessi?
Dire che il lavoro che faccio è la mia passione può sembrare esagerato ma, per me, è davvero così! Proprio perché, come designer, cerco di canalizzare il più possibile nei vari progetti tutte le mie passioni, la mia creatività, il mio modo di essere.
Fin da bambino non ho mai avuta un’unica passione, non sono mai stato ossessionato da una sola cosa ma da molte allo stesso tempo. Leggevo tantissimi libri, collezionavo minerali, leggevo di dinosauri, indiani e pianeti. Le classiche cose che portano un bambino ad essere un giovane nerd, insomma!
Crescendo, sono rimasto così: moltissimi interessi, moltissime passioni. Dal disegno alla scienza, dalla tecnologia ai fumetti, dalle serie TV (Scrubs? Qualcuno?) ai libri fantasy, dal cinema alla crescita personale, fino ad arrivare, ovviamente, al graphic design.
E ora che sono un giovane designer all’inizio della sua carriera, mi rendo conto che, il fatto di aver sempre cercato di avere diversi interessi mi sta aiutando ad essere un designer più attento e una persona più soddisfatta.
2. Ora che ti conosciamo un po’ meglio possiamo parlare della tua professione. Come hai iniziato la tua carriera? C’è stato un evento in particolare che ti ha fatto “scattare la scintilla”?
Mi è sempre piaciuto studiare quello che mi interessava, leggere fumetti, disegnare e smanettare al computer con blog improvvisati e programmi di grafica. Ad un certo punto, nella fase precedente alla mia iscrizione all’università, ho deciso di decidere cosa fare della mia vita.
Non è stato facile (ma per chi lo è?), ma alla fine sono giunto alla conclusione che fare il designer era l’unica cosa che mi avrebbe permesso di essere davvero me stesso. Che mi avrebbe permesso di fare un giorno quello, un giorno quell’altro. Un giorno disegnare un’illustrazione, il giorno dopo scrivere un articolo sul mio blog di grafica.
Insomma, ho deciso di seguire le mie passioni, tutte quante!
La scintilla, in realtà, non c’è mai stata. O meglio, non c’è mai stata la famosa mela caduta in testa a Newton che portò alla teoria della gravità né il classico “Eureka!” di Archimede.
C’è stato però un percorso. Un percorso fatto di piccole decisioni, di prese di posizione con me stesso e di colossali errori, i più utili.
3. Quanto tempo dedichi al tuo lavoro e come concili il tempo libero con quello lavorativo?
Non sono sempre una persona costante e stakanovista, ma nonostante ciò, dedico al lavoro tutto il tempo possibile. Certe giornate sono capace di stare fino a 10/12 ore davanti ad uno schermo a scrivere o progettare. Altre giornate le dedico invece a me stesso, senza sentirmene in colpa, leggendo un buon libro, guardando un film o semplicemente facendo una gita fuori casa.
4. Ci puoi descrivere la tua giornata “tipo”?
La natura estremamente variabile della mia occupazione lavorativa non mi ha mai spinto ad adottare una routine regolare e questo mi ha inevitabilmente portato ad una serie di vantaggi e svantaggi.
Da un lato l’ansia di avere sempre scadenze da portare a termine, eventi a cui badare e problemi da affrontare in prima persona. Dall’altro lato la possibilità di provare, di prendere i miei rischi per raggiungere obbiettivi più alti.
L’avere una giornata tipo poi, forse, limiterebbe anche il creativo che è in me! Ma nonostante ciò, lavoro sodo tutti i giorni e cerco di non sprecare mai un minuto della mia giornata.
5. Parlaci degli strumenti che secondo te sono indispensabile per un Graphic Designer. Tu in particolare, quali usi?
Ci sono innanzitutto gli strumenti di lavoro fondamentali quali, ovviamente, il computer, i software di grafica (come Photoshop, Illustrator e InDesign), nel caso una tavoletta grafica (io uso un Surface Pro 3 che mi fa tutto insieme) e fogli su cui disegnare. Riguardo ai fogli cartacei io uso solamente il mio taccuino Moleskine e il nuovissimo Sketchbook Canva.
Ci sono poi quegli strumenti che servono a un designer per promuoversi e quindi, ovviamente, il proprio portfolio online, il mio è lorenzomiglietta.com, per intenderci.
Infine ci sono quelli che non sono dei veri e propri strumenti ma capacità. La capacità di sapersi dare degli obbiettivi, la capacità di separare la sfera lavorativa da quella personale (ci sto lavorando), la capacità di gestire in modo produttivo la propria routine lavorativa.
6. Secondo te, quali sono le qualità che deve avere una persona che vuole intraprendere questa professione?
Molti designer a questa domanda direbbero: vuoi fare il designer? Beh, allora devi essere creativo!
Ma la creatività innata non esiste! Non è una caratteristica tipo l’avere i capelli castani o gli occhi azzurri. Quello che stimola lo sviluppo della creatività è la curiosità.
Ecco. È l’essere una persona curiosa che secondo me ti rende un miglior designer.
Un designer non si deve interessare solo di design, un designer deve esplorare il mondo con la mente, capire come funzionano le cose, come si comportano le persone, i perché e i significati dei simboli e degli oggetti.
Proprio per questo io leggo. Leggo più che posso e libri, e fumetti, di qualsiasi genere. Amo essere curioso e forse, è per questo che amo fare il designer!
7. Ti senti appagato dal tuo lavoro?
Direi proprio di si. E mi sento appagato principalmente perché sono convinto di aver intrapreso la strada giusta per me!
8. All’estero molti professionisti divulgano il loro reddito, ed esistono classifiche sugli stipendi dei top manager. Da noi il tema “soldi” è sempre stato visto come un tabù. Ci piacerebbe rompere questo tabù e parlare più concretamente delle possibilità economiche che offre questo lavoro. Non ti chiederò una cifra netta, ma sarebbe bello poterti collocare in uno di questi range di guadagno medio mensile: “0-1000” “1000-2000” “2000-3000” “oltre 3000”
Sono assolutamente d’accordo. In Italia sembra sempre che parlare di quanto si guadagna sia una cosa brutta, da tenere nascosta sotto il materasso magari.
Da parte mia ne parlerei molto volentieri senza alcuna remora di nascondere nulla, la verità è che sono un giovane graphic designer e blogger neolaureato e ho iniziato a guadagnare veramente qualcosa solo negli ultimi tre o quattro mesi.
Per il momento non si è parlato di superare la fascia dei 0-1000 ma questo mese di Ottobre si preannuncia uno di quelli in cui si potrebbe andare oltre. Non so, io continuerò a lavorare sodo per far si che un giorno possa rispondere a questa domanda con “oltre 3000” eheh 🙂
Perché, va bene che lavoro spinto dalla passione, ma, come recita un famoso libro di settore americano, “Work for money, design for love!”.
Spero che questo articolo, insieme la favolosa intervista di Lorenzo, ti abbia chiarito le idee sul lavoro del Graphic Designer: Passione, Creatività e Tecnica al servizio della comunicazione!
Se hai qualche domanda, non esitare a scriverla nei commenti, io e Lorenzo saremo felici di risponderti.
Questa dell’ultima risposta nascosta la trovo una cosa davvero rivoltante!
Si potrebbe quasi considerare un distillato dello schifo di società in cui viviamo.
Io fossi in te Federico mi vergognerei,
ma per provare vergogna bisognerebbe avere una coscienza.
senza parole.
Ciao Giacomo,
fantastico, un commento di livello 🙂
Che dire, questa intanto non è una mia scelta personale, ma di tutta la redazione di Resetweb.
Stiamo cercando di realizzare una rubrica che dia veramente valore a chi vuol scoprire i lavori digitali. Le interviste hanno lo scopo di far conoscere un professionista, come vive e, perché no, quanto guadagna. Stiamo facendo un grandissimo lavoro, totalmente GRATIS, contattando molti lavoratori, scrivendo molti articoli e andando avanti nella nostra linea editoriale (pur non essendo né un testata giornalistica, né un’impresa).
Non voglio menzionare i tantissimi blog che creano articoli e notizie false solo per generare click e guadagnare da pubblicità incontrollate, Facebook ne è pieno.
Quello che chiediamo noi è solamente un piccolo “Like” o un “Follow” per ricambiare i nostri sforzi e magari anche per seguire l’evoluzione della rubrica. Chiederlo per leggere una risposta può sembrare una “furbata”, ma per noi la condivisione rappresenta veramente tanto: senza condivisioni non potremmo raggiungere determinati lettori. Non ci paga nessuno, non abbiamo pubblicità, possiamo almeno invitare a condividere un articolo? Se non ti interessa la risposta sei libero di non leggerla, non ti obbliga nessuno.
In ultimo non credo che per una cosa del genere tu possa definirmi una persona senza coscienza, c’è ben altro di importante nella vita!
Detto ciò ti auguro una buona serata Giacomo e grazie per aver commentato
grazie per la tua risposta ma
ovviamente non ti conosco,
per me sei soltanto uno dei tanti…
il problema è proprio questo: siete tanti.
da quello che mi hai scritto capisco che apparteniamo a due bolle di universo differenti che non potranno mai comunicare davvero.
non è che mi intenerisci parlandomi del fatto che lavori gratis o che su questo sito non ci sia pubblicità e bla bla bla bla, che su facebook si fa di peggio ecc ecc. non mi importa niente.
certo che c’è di peggio, ci sono le guerre, c’è la fame nel mondo, c’è tutto il male che tu neanche ti immagini. Quindi queste lezioncine risparmiamele per favore che ho talmente tanti anni sulle spalle che forse potrei essere tuo nonno.
il fatto è che celare l’ultima domanda di un’intervista, (e non entro in merito alla qualità dei contenuti di tale intervista) chiedendo qualcosa in cambio che va a corroborare un sistema di comunicazione tanto falso quanto limitante, mi dà la misura di quanto stiate sprecando il vostro tempo.
La vita è un’altra cosa, il lavoro è un’altra cosa, le passioni sono un’altra cosa che tu, come i tuoi simili, ti ostini a non considerare.
Come giustamente ti ho scritto prima, mi confermi che tu non ti vergogni.
Invece dovresti.
Ciao Giacomo,
Quello che avevo da dire l’ho detto, senza volontà di impietosire nessuno.
In questo blog non sto lavorando, ma sto semplicemente scrivendo per passione. Se hai il piacere di condividere lo fai, altrimenti niente di fatto. C’è tanta falsa informazione, ma non qui. Di sicuro non ho niente di cui vergognarmi e non credo di avere nient’altro da dirti.
Concentrati su qualcosa di veramente importante 😉
detto questo mi confermi che apparteniamo a due bolle di universo che non possono comunicare.
…come questo tuo modo falso di essere gentile e mostrarti superiore, tutta fuffa inutile, tutta ipocrisia contemporanea.
Per me scrivere quello che ho scritto è veramente importante e sono seriamente concentrato.
comunque… smetto di darti fastidio.
saluti
Scusate se rimango in OT, ma voglio dire la mia su questa storia..
In fondo è un’equazione abbastanza semplice: i blogger creano contenuti gratuiti, spendendo tempo e fatica, e in cambio richiedono un piccolo sforzo come una condivisione o una mail da aggiungere alla mailing list. Ma no, non ce la possono fare: visioni preistoriche che non riescono ad adattarsi nemmeno a un briciolo di cambiamento.
Io sbaglierò, ma non potrei mai cedere al ricatto dei commenti offensivi. Sebbene sia importante dare spazio a tutte le opinioni, fossi stato al posto tuo, Federico, avrei moderato il commento senza pensarci due volte. Non si può entrare in casa degli altri e gettare fango sulle loro fatiche, senza avere la benché minima idea del lavoro che sta dietro a quello che si vede.
Offendere a questo livello, per una semplice richiesta di condivisione, è qualcosa che capita raramente di vedere; anche sul web, dove la maschera dello schermo delle volte permette di oltrepassare il limite.
Detto questo, faccio i miei complimenti a Lorenzo, che sta facendo un lavoro esemplare sul suo blog.
P.S. io ho condiviso, e udite udite.. sono ancora vivo.
Grazie Andrea! Fortunatamente il web è anche popolato da persone intelligenti 😉