Il gaming può davvero diventare un lavoro?

Tanti appassionati del mondo dei videogiochi sognano spesso di lavorare in questo universo, tuttavia è bene aver presente che il gamer non rappresenta l’unico lavoro possibile connesso al settore. Le figure professionali che orbitano attorno a questo ambito sono molto numerose e anche molto diversificate tra loro. Si possono racchiudere in tre grandi gruppi: nel primo rientrano coloro che lavorano nell’ambito dello sviluppo dei videogiochi, seguono invece quelli che si occupano della parte più affine al mondo del marketing e infine coloro che possono essere definiti giocatori professionisti.

Lo sviluppo del videogioco

Lavorare in questa fase richiede certamente conoscenze molto specifiche e ampia conoscenza legata al mondo dell’informatica. Rientrano in questo gruppo i game designer e i graphic designer, vale a dire coloro che si occupano della realizzazione grafica del titolo in questione. Un addetto che è fondamentale tanto nella realizzazione dei titoli più gettonati quanto in quelli meno noti ma non meno importanti. La figura cruciale è senza dubbio il programmatore, che è colui che traduce in codici quanto elaborato in precedenza. Ad esso si unisce l’ingegnere del suono, che si occupa invece della parte legata alla musica, non solo alla colonna sonora ma in riferimento a tutti gli effetti sonori del gioco. Il ruolo degli sviluppatori è infatti cruciale anche nell’ambito di aziende che si occupano della creazione delle sale da gioco online, in cui risulta fondamentale tanto l’aspetto visivo quanto quello sonoro. Esempi in tal senso si possono trovare passando in rassegna i grandi big del settore, dalle slot della Novomatic a quelle prodotte da Microgaming o ancora Evolution Gaming.

Trattandosi di ambiti altamente specializzati, possono essere numerosi i percorsi di formazione suggeriti. Il primo consiglio rimanda senza dubbio a un percorso universitario in ambito informatico se l’interesse è rivolto al ruolo del programmatore, ci si sposta più verso il design qualora l’obiettivo fosse quello di intraprendere la carriera del disegnatore. Informazioni in tal senso e sulle possibili carriere nel mondo dei videogiochi si possono trovare anche all’interno delle fiere dedicate a questo settore. Oltre ad essere un luogo di ritrovo per migliaia di appassionati ogni anno e posto in cui trovare tutte le nuove uscite, rappresentano anche la possibilità di incontro delle diverse aziende produttrici. In molti casi, nei rispettivi stand, si possono trovare persone che lavorano nel settore delle risorse umane dell’azienda con l’obiettivo di presentare carriere lavorative presso di loro.

La commercializzazione del videogioco

Questo aspetto è indubbiamente meno tecnico rispetto al primo ma non meno importante. Tutto il successo di un titolo, o il flop, nel caso, dipende da questa fase. Rientrano perciò in questo ampio gruppo tutte le professioni che sono connesse al mondo del marketing e alla pubblicizzazione. È il caso del responsabile marketing, del settore commerciale inerente alle vendite e del community manager.

Il giocatore professionista

Quest’ultima categoria è quella più ambita dagli appassionati, coloro che sperano di trasformare il proprio hobby in un lavoro a tutti gli effetti. Prima di tutto è però importante distinguere coloro che giocano nel tempo libero e fanno anche dirette live da coloro che praticano questa attività come principale professione. Lo scopo perciò non è più solo il divertimento ma è quello dell’elaborazione di piani e strategie volte al guadagno, possibile in realtà tramite diversi canali: dalla monetizzazione delle views su YouTube ad esempio alle ospitate nei vari Comics sparsi per tutta Italia. Il palinsesto più ricco resta quello del Lucca Comics ma non rappresenta di certo l’unica alternativa lungo la penisola.

I professionisti di questo settore non sono amatoriali, non dedicano solo una manciata di ore al gioco ma hanno sponsor grazie ai quali riescono ad ottenere una retribuzione regolare. Guardando a quelli che possono essere considerati i requisiti per diventare gamer, al primo posto deve esserci senza dubbio la passione per questa modalità di intrattenimento. È evidente però che questa non può essere sufficiente: occorre aggiungere pratica e costanza prima di tutto.

Praticamente la quasi totalità dei gamer professionisti utilizzano YouTube e Twitch come palcoscenici per i propri video e le dirette. Non tutti però propongono contenuti identici, è anzi importante differenziarsi per tentare di conquistare una fetta di pubblico specifica e creare un engagement sempre più evidente con la propria fanbase. Alcuni dei video che si ritrovano online sono relativi alla spiegazione dei videogiochi: non dal punto di vista squisitamente informatico, si tratta più che altro di tutorial su come superare determinati ostacoli nel gioco. Numericamente più presenti sono invece coloro che sfidano altri gamer e riprendono la sfida per poi postarla in un secondo momento sulla piattaforma. Rientra invece tra i video più remunerativi in assoluto la live, questo perché offre allo sponsor la possibilità di essere inserito con un timing perfetto e catturare l’attenzione in simultanea di migliaia di appassionati.

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