John McAfee, la storia del programmatore Rockstar

Nel 1986, il mondo conosce il primo virus informatico, il suo nome era Brain. Non esistendo il web che oggi conosciamo, questo virus si diffondeva attraverso i floppy disk, passando da computer a computer.

Per John McAfee, un matematico e informatico di 41 anni, è una sfida e un’occasione: insieme a un amico, crea VirusScan, il primo software anti-virus della storia. Nasce così McAfee Associates, l’azienda che lo renderà famoso e ricco, ma anche perseguitato da problemi legali e personali.

Nel mondo dell’informatica ci sono tantissimi personaggi strani e storie che non andrebbero mai raccontate, ogni grande colosso del settore ha degli scheletri nell’armadio che tutti conoscono ma che è meglio non rivangare. Per alcune aziende però gli scheletri escono dagli armadi e aprono canali su YouTube; si mostrano bizzarri, in compagnia di prostitute e si fanno riprendere mentre fingono di sniffare cocaina.

La storia di McAfee è una di queste.

Ma chi era John McAfee in breve? John McAfee è stato un programmatore e imprenditore britannico naturalizzato statunitense, noto per aver creato il primo software anti-virus della storia, chiamato VirusScan, e per aver fondato l’azienda McAfee Associates. È stato anche un personaggio controverso e eccentrico, coinvolto in vari problemi legali e scandali, fino alla sua morte avvenuta in una prigione spagnola nel 2021

La Storia di John McAfee, il pioniere dell’antivirus che ha sfidato i virus informatici e la legge.

La storia di John McAfee, è simile a quella di tante altre Rockstar, inizia in Virginia con un padre alcolizzato e violento, che si suicida quando lui aveva appena quindici anni. Si mantiene al college grazie a qualche furto e altri piccoli espedienti e nel 1969 si laurea in matematica, per poi diventare professore al Northeast Lousiana State College.

Il mondo dell’istruzione però non fa per lui e viene licenziato per aver avuto rapporti sessuali con una sua studentessa. A seguire viene arrestato per possesso di marijuana e si unisce ad un gruppo di alcolisti anonimi.

La vera svolta nella vita di John arriva nel 1986 quando decide di programmare il primo antivirus commerciale della storia, che tutt’oggi porta il suo nome. L’azienda da lui fondata ha un incredibile successo nel tempo arrivando ad avere un valore straordinario in borsa: basti pensare che già nel 1990 l’azienda intascava 5 milioni di dollari l’anno e ad oggi l’azienda vale più di 150miliardi di dollari.

JohnMcAfee e il Belize: quando la vita prende una piega storta

Nel 1994 John decide di levare le tende vendendo le azioni dell’azienda da lui fondata, ottenendo 80 milioni di dollari e imbarcandosi in diverse avventure di business. Nel 2008 il suo patrimonio crolla da 100 a 4 milioni di dollari dopo una serie di investimenti sbagliati.

Nel tentativo di riprendersi dalla crisi John McAfee fugge dagli Stati Uniti dove era a rischio in due diverse cause legali.

Compra una villa a Belize, dove si dedica ad altre attività commerciali, fino a quando nel 2012 un suo vicino di casa e viene trovato morto e lui diventa il maggiore sospettato dell’omicidio.

A quel punto John inizia una fuga che termina poco dopo in Guatemala dove viene arrestato e riportato negli Stati Uniti.

All’epoca di quei fatti McAfee aveva 67 anni, non si vergognava di vivere con una ragazza di 17 anni, anzi lo dichiarava orgoglioso in un documentario del 2016: “Ho tante fidanzate adolescenti, anche più di una alla volta”.

Un giornalista che lo conobbe bene racconta che una volta, per mostrare il suo coraggio, si mise alla prova con la roulette russa: prese una pistola carica, se la puntò alla tempia e premette il grilletto più volte.

Una storia davvero molto interessante della quale McAfee (l’azienda) non andrà molto orgogliosa, ma del resto non hanno bisogno di John per farsi una cattiva pubblicità, ci pensano da soli con un’ assistenza clienti pessima e commercializzando anno dopo anno software complicati e quasi impossibili da disinstallare, come spiega lo stesso John in questo autoironico video.

John McAfee e le sue ultime avventure

John McAfee fu anche un grande sostenitore delle criptovalute e, grazie ad esse, che ha guadagnato milioni di dollari con le ICO nel 2017 e 2018.

Le ICO sono offerte iniziali di monete, ovvero dei metodi di raccolta fondi basati sulla vendita di nuovi token digitali. McAfee promosse su Twitter diverse ICO, senza però rivelare di essere stato pagato dagli emittenti dei token per farlo.

Secondo la SEC, la commissione statunitense per i titoli e gli scambi, McAfee avrebbe ricevuto oltre 23 milioni di dollari in compenso non divulgato per le sue raccomandazioni.

Questa pratica è illegale, perché viola la legge sui titoli azionari, che richiede di rendere pubblici i conflitti di interesse. Per questo motivo, McAfee è stato accusato dalla SEC e dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti di evasione fiscale e frode con le criptovalute.

McAfee si è sempre difeso, sostenendo di essere vittima di una persecuzione politica e di non aver mai creduto realmente nelle criptovalute.

Com’è morto John McAfee?

John McAfee è morto a 75 anni il 23 giugno 2021 in una cella del Centre Penitenciari Brians 2 di Sant Esteve de Sesrovires, vicino a Barcellona, in Spagna. Secondo le autorità spagnole, si sarebbe suicidato poco dopo aver saputo che la Corte Suprema aveva autorizzato la sua estradizione negli Stati Uniti, dove era accusato di evasione fiscale e frode con le criptovalute

McAfee era stato arrestato all’aeroporto di Barcellona nell’ottobre 2020, mentre si apprestava a prendere un volo per Istanbul. Era ricercato da un mandato internazionale emesso dagli Stati Uniti, che lo accusavano di non aver pagato le tasse dal 2014 al 2018 e di aver guadagnato milioni di dollari con operazioni illecite sulle monete digitali.

McAfee si era sempre dichiarato innocente e aveva sostenuto di essere vittima di una persecuzione politica, legata alla sua candidatura alle elezioni presidenziali statunitensi del 2020 con il Libertarian Party. Aveva anche espresso il timore di essere ucciso in prigione e aveva lasciato dei messaggi enigmatici sui suoi profili social, tra cui una lettera Q, simbolo del movimento cospirazionista QAnon.

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