Kellify, la startup italiana che usa l’AI per gli asset alternativi

Da qualche mese ne stanno parlando davvero in tanti, di Kellify ovviamente, la startup italiana che aiuta a investire in asset alternativi.

Di fronte alla preponderanza di trader che si occupano di investire il nostro denaro in titoli azionari e mercati tradizionali, la startup italiana Kellify creata da Francesco Magagnini (CEO) e Fabrizio Malfanti (Chief Math Officer)  ha sviluppato un approccio nuovo al settore degli investimenti.

Perché se avete intenzione di puntare su manufatti artistici, oggetti antichi, vini pregiati, auto d’epoca e – perché no – perfino sulle scommesse sportive Kellify può darvi una mano.

Il motore e cuore pulsante di Kellify è un algoritmo di intelligenza artificiale basato sul machine learning, reti neurali e deep learning che interpretano una quantità di dati inimmaginabili fino a qualche anno fa per interpretare al meglio gli investimenti.

Nota importante è che dietro a questi dati ci sono esperti di diverse discipline, professionisti dei più svariati settori che hanno fornito valutazioni personali nei rispettivi ambiti di competenza.

Facciamo qualche esempio. Se vogliamo investire in un oggetto d’epoca saranno le informazioni degli esperti della casa d’asta a costruire il data center di Kellify, così come le quotazioni dei bookmaker rappresenteranno le fonti primarie per il settore delle scommesse sportive.

Non è un caso infatti che la startup italiana con sedi a Genova e Malmo abbia cominciato la sua storia proprio nel settore degli eventi sportivi, nel quale intermediari finanziari non ce n’erano, e quindi Kellify ha dovuto creare un’infrastruttura ex novo per valutare i migliori investimenti in questo senso. Altro aspetto è quello matematico, nonché uno dei più affascinanti per i ricercatori. Fin dall’inizio infatti il team di Kellify con il suo algoritmo proprietario ha cercato di eliminare la parte aleatoria delle scommesse sullo sport. Una storia che ricorda molto da vicino le avventure del gruppo di universitari americani soprannominato The Eudaemons, anche loro specializzati in matematica e fisica. La storia, per chi volesse conoscerla nel dettaglio, è stata raccontata da Thomas Bass in un bel libro dal titolo “The Eudaemons”, per l’appunto. Cosa hanno fatto? Beh hanno tentato di battere grazie al loro ingegno la roulette per finanziare così attività scientifiche.

Nel caso di Magagnini e Malfanti, comunque, la struttura informatica sviluppata per le intermediazioni finanziarie nel settore sportivo è stato solo il primo passo di un percorso che li ha oggi portati ad ampliare la loro gamma di offerte in settori alternativi in cui investitori e mercati sono messi in contatto grazie agli algoritmi di Kellify.

E badate, non si tratta di un aiuto al collezionista per effettuare l’investimento migliore, quanto piuttosto di un approccio democratico e scalabile che consente di acquistare un oggetto, dall’auto al vino pregiato, come investimento monetario, proprio come si farebbe con un titolo azionario.

Non è roba da snob, per intenderci, ma un aiuto concreto per coloro che cercano di investire il proprio denaro in mercati alternativi e che come affermano i fondatori può essere applicato a beni di consumo, purché ci siano valori quantificabili e misurabili.

La novità dunque sta tutta qui e non è cosa da poco visto che un simile approccio può essere applicato a qualunque bene di consumo, basta che l’algoritmo di Kellify abbia a disposizione dati e informazioni sufficienti per poter effettuare una corretta valutazione. Naturalmente si tratta poi di stabilire soggettivamente quale sia l’investimento migliore, quello più redditizio o quello più stabile nel tempo, ma questa è senza dubbio un’altra storia.

L’altra novità nell’approccio adottato da Kellify sta poi nell’aver saputo investire in competenze e professionalità forti con un team di esperti capaci di individuare le fonti e i dati migliori da sottoporre all’algoritmo di AI. Il team è infatti oggi costituito da venti persone con esperti in varie discipline (fisici, matematici, economisti e umanisti) per restare sempre aggiornati e competitivi in un settore estremamente fluido e dinamico come quello degli investimenti, soprattutto se alternativi.

Photo by Kevin Ku / CC0 Creative Commons

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