La passione è la linfa del tuo lavoro

Sono sicuro che nella tua vita avrai anche tu fatto delle scelte sbagliate. “Errare è umano”, l’errore è insito in ogni comportamento e da questo si matura. A me è capitato diversi anni fa, a ridosso di quello che per molti è il bivio fondamentale dell’adolescenza, la scelta delle scuole superiori. Senza un briciolo di senso critico (ora ne ho poco, prima non mi apparteneva affatto) seguii l’istinto e non ciò che potesse farmi veramente felice un futuro. Optai per la scuola alberghiera. Per carità gli anni passati li sono stati tra i più belli della mia vita ma… finita la scuola qualcosa non mi tornava. Ero sicuramente spaesato per trovarmi di fronte il mondo lavorativo, allora sai che c’è? Un bel master di cucina da svariati mila euro e poi tutti a lavorare. Diventerò il nuovo “Gualtiero Marchesi o Barbieri” pensavo. Invece no, i giorni sul posto di lavoro (nonostante guadagnassi decentemente) non passavano mai e mi sentivo scarico, privo di quel brio che ti porta avanti durante la giornata lavorativa. Decisi di smettere, prendere del tempo per me per poi “finalmente” trovare ciò che mi piacesse fare nella vita. Poi mi sono iscritto alla facoltà di “Comunicazione Pubblica e D’impresa” ora lavoro in azienda, sono felicemente fidanzato, ho molti amici intorno, ma questa è un’altra storia. “Dove vuoi arrivare ora bardo giovane?” ti starai sicuramente chiedendo.  Voglio arrivarti a parlare della passione per il proprio lavoro. Più precisamente la passione è la linfa del tuo lavoro. Ogni giorno sento di persone che (PURTROPPO) sono vittime di un posto di lavoro che non gli appartiene, vittime di scelte mai fatte (forse imposte), di poca personalità e, non ultima, di necessità. Per non parlare di coloro che lavorano solo ed esclusivamente col simbolo del denaro sugli occhi.comfort-zone

 

Voglio citare le parole di Simone Puliafito, usate su un argomento affine in un suo articolo. Cito testualmente: “nell’immaginario di molti coetanei l’unico modo per avere successo è possedere denaro. Il sentimento ampiamente diffuso (e lo testimonia un dibattito avuto qualche tempo fa sulla fanpage di una nota rivista di business) vede la pecunia come l’elemento fondamentale per raggiungere i propri obiettivi, strumento vitale per alimentare ogni auspicio. “Senza soldi non vai da nessuna parte”: ne siamo davvero convinti? Imprenditori affermati ci insegnano come la passione sia la benzina di ogni progetto vincente. Credere fortemente in ciò che si fa è cruciale. Un fattore che permette di risollevarsi di fronte al “no” di qualche cliente, alle gufate di chi non condivide il tuo punto di vista. Ma tutto aiuta a perfezionarci, a valutare pro e contro di un’idea, ad ottimizzare la comunicazione e la condivisione. Se non sei tu il primo sostenitore di un progetto, perché mai dovrebbero esserlo gli altri?”-.

Quello che mi preme affermare è l’assoluta centralità della passione nel contesto lavorativo, non può esistere (o almeno non dovrebbe) una scelta che non tenga in considerazione questo fattore. Quest’ultima va di varipasso con diversi altri ingredienti quali:

  • determinazione: avere chiaro l’obbiettivo davanti a te;
  • caparbietà: non scoraggiarsi davanti alle prime difficoltà tenendo chiaro l’obbiettivo che vuoi raggiungere;
  • fermezza: nella scelta che stai perseguendo e del percorso che intendi portare avanti.

Chiudendo con una citazione “fai un lavoro che ti piace e non lavorerai un giorno della tua vita”.

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