Nel mondo delle software house indie, si sta affacciando con prepotenza un nuovo filone videoludico che, grazie a nuovi sviluppi tecnologici, può finalmente essere trattato con degni risultati. Stiamo parlando dei videogiochi ambientati nello spazio e, nel particolare, di No Man’s Sky, gioco sviluppato dalla Hello Games, team di sviluppo britannico formato da quattro ragazzi. Ora, tenete bene in mente questo numero perché, dopo aver scoperto l’ambizioso progetto ed i risultati ottenuti fin’ora, potreste rimanere sorpresi.
Il titolo, come già detto, è ambientato nello spazio e si prefigge l’obiettivo di creare un universo esteso, ricco di diversi pianeti, asteroidi e flotte di astronavi. La bellezza di ciò è che tutto è creato ad inizio partita da un motore procedurale che, similmente a come succede con Minecraft, a seconda del numero usato come seed (dall’inglese “seme”), costruisce un mondo dove ogni pianeta ha le sue caratteristiche.
Dai tre video di gameplay mostrati in occasione del VGX 2013 e dell’appena passato E3, lo spazio in cui ci muoveremo avrà una grande varietà dei pianeti ricchi di diverse forme di vita e di risorse, con spazi sotterranei ed acquatici che saranno completamente distruttibili. Infatti, in un’intervista, uno degli sviluppatori parla di una modalità multi-player dove, se una persona crea un cratere in un pianeta, anche gli altri giocatori sparsi nell’universo, se dovessero passare da quelle parti, noterebbero il mutamento dello scenario. Tutto ciò è reso possibile da un motore di gioco proprietario creato su misura per questo gioco. La mappa, viene aggiornata dai giocatori stessi che, scoprendo nuovi pianeti, possono decidere di condividerne posizione e caratteristiche con gli altri. Inoltre, lo spostamento in questo universo, con i diversi passaggi dall’atmosfera dei pianeti allo spazio aperto, non sembra essere soggetto a tempi di caricamento, risultando in un azione molto fluida.
Il gioco sembra, per il momento, solo basato su questo elemento esplorativo, in quanto il sistema di guida e combattimento delle navicelle sembra basilare e ben lontano da altri titoli del genere. Non ci saranno missioni da seguire, ma sarà un po’ come Minecraft e gli altri giochi che hanno seguito i passi del prodotto di Notch. Non si sa niente di elementi di crafting, mining ed interazione con intelligenze artificiali, ma la strada sembra quella giusta. Inoltre, il gioco è stato annunciato per PS4 nella conferenza di Sony, quindi possiamo sperare in un futuro supporto del colosso nei confronti dei quattro ambiziosi talenti. Fin’ora impegnati in giochi da mobile come Joe Danger, riusciranno in questa nuova folle impresa?