Il 2016 è cominciato già da qualche giorno. C’è chi ha stilato la sua lista di buoni propostiti, c’è chi già si è buttato a capofitto su nuovi progetti e chi invece continua a fare sempre le stesse cose di prima. Insomma c’è n’è per tutti i gusti!
Noi torniamo con la nostra rubrica Le Vie del Web e lo facciamo intervistando una figura di cui si parla spesso poco online, se non nei forum e nelle community dedicate: il Progettista di Sistemi Elettronici.
Chi più di lui può raffigurare la tecnologia e la rivoluzione digitale? Stiamo parlando di qualcosa che viene prima del web e di internet. Progettare Sistemi Elettronici significa pensare e dare forma a idee e concretizzarle. Noi siamo immersi in un ambiente pieno di sistemi elettronici. A partire dai nostri PC, gli elettrodomestici, gli impianti di sicurezza, i sistemi di domotica per le case e chi più ne ha più ne metta. La robotica sta compiendo tantissimi passi in avanti e maker di tutto il mondo ideano e progettano le loro idee, proprio come lo dimostra la crescente importanza di eventi come Maker Faire.
Bene, è arrivato il momento di leggere l’intervista di Raimondo Sgrò che abbiamo incontrato proprio al Maker Faire nello stand di Elettra Robotics Lab, un’associazione senza scopo di lucro che si occupa di promuovere la robotica. Fra i vari progetti stavano presentando Titanus, il robot sviluppato per partecipare alla coppa del mondo di calcio per robot.
1. Ti stiamo intervistando per il tuo lavoro di Progettista di Sistemi Elettronici. I nostri lettori però vogliono sapere chi è veramente Raimondo Sgrò. Raccontaci qualcosa di te, quali sono le tue passioni e i tuoi interessi?
Il mio lavoro primario è l’insegnate, sono laureato in Fisica e per la precisione insegno Elettronica in un istituto tecnico. Ho sempre avuto la passione del fai date, del bricolage e del modellismo. Nel corso degli anni ho effettuato delle collaborazioni occasionali con varie aziende, per poi intraprendere come secondo lavoro (tardivamente) nel 2010 la professione del perito industriale.
Dopo molti anni nei quali mi sono occupato di robotica educativa, assieme ad alcuni colleghi ed ex studenti, abbiamo fondato Elettra Robotic lab, un’associazione non a scopo di lucro di appassionati di robotica.
2. Ora che ti conosciamo un po’ meglio possiamo parlare della tua professione. Come hai iniziato il tuo percorso? C’è stato un evento in particolare che ti ha fatto “scattare la scintilla”?
L’insegnamento è stata una vocazione, l’ho scelta come lavoro dopo l’università. Dopo alcune collaborazioni occasionali, dal 2010 svolgo anche la professione di progettista/consulente per sviluppo di sistemi elettronici. In particolare lavoro per Luxsolar (Lecco), per la quale ho effettuato anche uno studio molto interessante per un brevetto industriale.
Ho sempre coltivato la passione per la robotica, sin da piccolo, poi dieci anni fa ho cominciato ad insegnarla ai miei studenti attraverso un progetto di robotica educativa, poi siamo passati alle competizioni robotiche, quindi allo sviluppo di robot. Abbiamo partecipato a molte gare internazionali e nazionali, con risultati di rilievo.
Ora abbiamo dato vita ad Elettra, all’interno della quel continuiamo a sviluppare progetti.
3. Quanto tempo dedichi al tuo lavoro e come concili il tempo libero con quello lavorativo?
È molto difficile conciliare il tempo libero con quello lavorativo. Come già detto oltre al lavoro di progettazione come libero professionista devo conciliare l’insegnamento e poi l’attività di maker. Quindi la questione tempo è sempre abbastanza delicata.
4. Ci puoi descrivere la tua giornata “tipo”?
La mattina sono in servizio a scuola, i pomeriggi nei quali non sono in servizio li dedico alla libera professione. Quando ho dei momenti liberi mi occupo dei progetti di robotica, spesso la sera, trovandomi con il gruppo di ragazzi dell’associazione Elettra Robotics Lab.
La sera dopo le 17, è normalmente il momento dove tutti siamo più o meno liberi dal lavoro e possiamo dedicarci ai nostri progetti.
5. Parlaci degli strumenti che secondo te sono indispensabile per un Progettista di Sistemi Elettronici. Tu in particolare, quali usi?
Lo strumento più importante è l’ingegno naturalmente, ma io uso ancora molto il foglio e la penna come primo approccio al progetto, lo faccio con ogni progetto, sia per le bozze dei robot sia per i circuiti parto sempre dal foglio di carta. Poi segue la parte meccanica e quella elettronica, infine il software. Ho il mio piccolo laboratorio abbastanza attrezzato, con alimentatori, oscilloscopi e strumenti per sviluppo hardware. Uso vari cad per l’elettronica, per il disegno e lo sviluppo di prototipi 3D, prevalentemente open source. Poi ho l’armadio degli attrezzi con elettroutensili per ogni esigenza e due cassette degli attrezzi.
6. Secondo te, quali sono le qualità che deve avere una persona che vuole intraprendere questa professione?
La passione, la voglia di continuare ad imparare, la capacità di lavorare in gruppo.
7. Ti senti appagato dal tuo lavoro?
Si, per l’insegnamento la migliore soddisfazione è il feedback dai tuoi studenti. La parte di progettazione appaga il lato più creativo e di ricerca.
8. All’estero molti professionisti divulgano il loro reddito, ed esistono classifiche sugli stipendi dei top manager. Da noi il tema “soldi” è sempre stato visto come un tabù. Ci piacerebbe rompere questo tabù e parlare più concretamente delle possibilità economiche che offre questo lavoro. Non ti chiederò una cifra netta, ma sarebbe bello poterti collocare in uno di questi range di guadagno medio mensile: “0-1000” “1000-2000” “2000-3000” “oltre 3000”
Sommando i redditi da insegnante e libero professionista sono nella seconda fascia, ogni tanto sbuco nella terza.
La tua opinione
Spero che questo articolo, insieme alla favolosa intervista di Raimondo, ti abbia chiarito le idee sul lavoro del Progettista di Sistemi Elettronici.
Se hai qualche domanda ti invito a commentare qui sotto, io e Raimondo saremo felici di chiarire i tuoi dubbi! Ti ricordo inoltre di visitare il sito web di Elettra Robotics Lab per scoprire il loro progetto.