Ho recentemente visto la prima serie di Silicon Valley una sitcom americana prodotta da HBO trasmessa in prima visione il 6 aprile 2014. Dal titolo si può già intuire che i personaggi che animano la serie vivono e trascorrono le loro giornate nella culla della tecnologia americana.
Silicon Vallery: la Trama
La trama è abbastanza semplice: una serie di programmatori vive in un incubatore gestito da Erlich Bachman che in cambio del 10% dei loro progetti offre mezzi e luoghi per il loro lavoro. In pratica si tratta di una casa dove questo piccolo gruppo di programmatori vive e cerca di sviluppare le loro app. Tra di loro c’è Richard che sta lavorando a Pied Piper, una piattaforma nata per aiutare i musicisti a capire se la loro nuova canzone può essere un plagio o no. Purtroppo però la piattaforma viene snobbata e risulta poco utile, fino a quando non si scopre che Richard ha creato un motore di compressione dei file più efficiente di qualsiasi altro in commercio. Da quel momento Richard verrà catapultato in un mondo di investimenti milionari, business e start up e ne uscirà vivo solo grazie all’aiuto di Erlich che prenderà il ruolo di vero comunicatore e trascinatore.
Big Bang Theory vs. Silicon Valley
Credo che la serie riesca bene nel suo intento, ovvero quello di far capire alle persone cosa succede nel mondo della tecnologia e dell’innovazione e sopratutto quali opportunità si celino nella Silicon Valley per tutti quegli sviluppatori pieno di talento e di idee. Ovviamente la storia risulta un pelino surreale, in alcuni casi difficilmente credibile, ma grazie alla giusta dose di ironia scorre veloce e piacevole.
Per certi versi Silicon Valley riprende alcune “formalità” presenti in Big Bang Theory, per esempio la presenza di un asiatico nel gruppo (questa volta pakistano e non indiano) e la sua iniziale difficoltà a trattare con le ragazze, per non parlare della la presenza di nerd, che poi sono i programmatori protagonisti della serie. A differenza di BBT però non c’è una continua ricerca della comicità, anzi si cerca di raggiungere anche la serietà: Richard sarà messo davanti a scelte importanti che potrebbero cambiare per sempre la sua vita. La storia infatti procede in modo lineare, non senza colpi di scena, ma si lascia comprendere in modo molto semplice.
Silicon Valley è la serie per nuovi nerd?
Forse si, ma attenzione però: non ho detto la nuova serie per nerd, ma la serie per nuovi nerd, ovvero per tutte quelle persone non intese come i classici nerd (secchioni, imbranati etc.), ma che adorano il mondo della tecnologia e del business. Nella serie ci sono molti spunti manageriali, molte “chicche” che ti faranno amare o odiare la Silicon Valley. Riesce a farti capire cosa vogliono dire termini come “incubatore”, “round di investimenti”, “start up battle” e così via. Ti trascina dentro un mondo che potresti capire solo vivendolo. Ovviamente il tutto in modo sempre leggero e divertente.
Il mio consiglio? Vedetelo! Per ora sono solo 8 puntate da 30 minuti l’una, quindi non vi prenderà molto tempo. La seconda serie la stanno trasmettendo negli States proprio in questi mesi.
Se dovessi dare un voto da 1 a 10? Gli darei 7 e mezzo.