Tidal sfida Spotify – Rivoluzione nello streaming?

Voglio cominciare questo articolo in modo non convenzionale, immedesimatevi nel mio punto di vista dopo aver visto questo video!

Commenti a caldo? Che poi uno pensa subito male! “New Order”, “rivoluzione mondiale scatenata dagli artisti”. Niente di tutto ciò, o almeno in parte. In origine fu “Aspiro” e nacque in Norvegia, poi acquistato dal milionario Jay-Z. Di cosa parliamo? Tidal il nuovo servizio di streaming che è pronto a sfidare il monopolio Spotify.

Cosa è Tidal?

Definita dal suo mentore Jay-z “la rivoluzione nell’ascolto della musica”, Tidal si pone come un servizio streaming rivoluzionario, a cominciare dal fatto che il suo utilizzo non è gratuito come il suo competitor Spotify ma a pagamento. Infatti costerà la bellezza di 13 euro per la versione standard e 20 per la versione High quality. Tidal sarà disponibile sia su IOS che Android e darà accesso a circa 25 milioni di tracce. La filosofia che il suo creatore vuole portare avanti è un po controversa a dir la verità, da una parte afferma il fatto che la musica è di tutti, da qui anche l’hashtag #TIDALforALL ma dall’altra sottolinea il fatto che quest’ultima per essere fruita deve essere a pagamento.

interfaccia-tidal

Interfaccia di Tidal

Niente di meglio delle parole di Jay-z per chiarire il motivo della nascita di Tidal e del non volere competere con Spotify ma migliorare il sistema delle retribuzioni (già molto vantaggioso) degli artisti. “So che tutti pensano “è una nuova società, il principale concorrente di business di Spotify”, ma non siamo qui per competere con nessuno. Siamo qui per migliorare lo scenario. Se solo la presenza di Tidal indurrà altre società ad avere una migliore struttura retributiva o a prestare maggiore attenzione a questo aspetto sarà un passo in avanti, avremo avuto successo in un certo senso. Quindi in realtà non li consideriamo come concorrenti: quando la marea si ingrossa, si ingrossano anche le barche… Noi lavoriamo sodo per migliorare quello che sta succedendo nel sistema retributivo così come lo conosciamo. Non siamo certo qui a dire che noi siamo musicisti poveri, ma se si fornisce un servizio, si dovrebbe essere compensati per questo. E non vale solo per gli artisti, basta pensare ad autori e produttori.”

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Punti di forza del servizio

Penso ormai sia già sufficientemente chiaro il quadro sostanziale della contrapposizione Tidal e Spotify. Il primo ha dalla sua parte gli artisti, i quali vogliono avere più introiti (il che vuol dire farne trattenere meno alle case discografiche) , fa questo offrendo un servizio a pagamento low e uno High. Dall’altra parte abbiamo Spotify, il quale a differenza di Tidal offre anche un servizio gratuito e ha dalla sua parte le case discografiche vogliose di mantenere il grosso dei profitti. Ma come può sfruttare il fatto che gli artisti siano dalla sua parte Jay-z con Tidal? La risposta è più facile del previsto, per 2 motivi!

  • Il solo fatto di sentire (e vedere) artisti del calibro di Beyoncé, Jay-Z,Coldplay, Madonna, Daft Punk, Kanye West, Alicia Keys, Nicki Minaj, Jack White, Usher, Rihanna è già una bella pubblicità per il servizio;
  • Avendo gli artisti dalla sua parte Tidal potrà offrire contenuti ESCLUSIVI di questi ultimi. Il servizio già sta lanciando un’offerta per i neo abbonati, i quali potranno avere accesso a Electroma, film risalente al 2006 dei Daft Punk , materiale esclusivo della prima performance televisiva dei White Stripers e diverse playlist salvate,degli artisti sopra citati.

Conclusioni

Il progetto che Jay-Z e gli artisti  portano avanti è certamente ambizioso, riusciranno a imporsi sul mercato Statunitense dominato da Spotify e dall’ancora non citato Rhapsody? Occhio anche a Apple (leggi di più: Apple compra Beats Sound) pronta a lanciare Apple Beats che potrebbe coinvolgere circa 75 milioni di potenziali utenti. Chi la spunterà? Staremo a vedere, o meglio, a sentire!

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