Al giorno d’oggi gli investimenti in criptovalute superano una quota di più di 1 trilione di dollari. Ecco perché quella relativa al cripto-travel è una nicchia di mercato che si caratterizza per prospettive di crescita piuttosto importanti, anche se va sottolineata l’esigenza di provvedere a una regolamentazione più specifica, anche con la speranza di nuovi equilibri.
Va detto che al momento il ricorso alle monete digitali in qualità di sistema di pagamento alternativo ai metodi tradizionali è stato caratterizzato da una notevole diffusione sia in Italia che nel resto del mondo. Nel settore dei viaggi, le attività correlate alle valute digitali sono molto più consistenti e significative di quel che si possa pensare.
La situazione attuale
In questo momento solo su Expedia ci sono più di 700mila alberghi per i quali è prevista la possibilità di effettuare una prenotazione con le criptovalute: non solo Bitcoin ma in totale una trentina di criptomonete. Anche Pavilion Hotels and Resorts ha cominciato ad accettare le criptovalute per i pagamenti, e sono ben 40 le opzioni a disposizione in tal senso.
Ma non è solo il settore delle strutture ricettive ad aver mostrato un’apertura in tal senso. Fra le compagnie aeree, per esempio, sin dal 2014 Air Baltic accetta pagamenti di questo tipo. Da poco, Vueling ha reso noto che dal prossimo anno accetterà le criptomonete.
E non è ancora tutto, perché in questo elenco deve essere inserito anche Evolution Travel, che da diverse settimane permette ai propri clienti di effettuare pagamento con le criptovalute: in totale sono 15 quelle consentite. In questo contesto, acquistano una popolarità sempre più elevata i bancomat Bitcoin, che fra l’altro hanno fatto capolino anche nei più importanti aeroporti spagnoli.
Che cosa cambia
Se non è una rivoluzione, dunque, poco ci manca. Va detto che non tutti gli esperti del settore sono concordi da questo punto di vista: gli addetti ai lavori del mondo delle travel tecnologies si sono esposti in modi differenti in proposito.
È vero che diverse catene di alberghi si sono mostrate alla possibilità di approfondire questo tipo di possibilità, ma è anche vero che in tanti casi l’interesse si è affievolito nel momento in cui ci si è resi conto delle complicazioni a cui si sarebbe andati incontro. Uno dei problemi più significativi è stato quello del valore della criptomoneta, che essendo volatile potrebbe essere differente quando giungerà il rimborso del deposito o della camera.
Il fatto è che parecchie strutture ricettive si stanno impegnando per l’addebito delle carte di credito da eseguire al momento dell’arrivo del cliente. Di conseguenza si può ipotizzare che saranno in pochi a decidere di accogliere questa forma di pagamento.
I problemi delle criptomonete
Un’altra questione che non può essere sottovalutata riguarda la presenza di migliaia di criptomonete: questo vuol dire che i gestori di hotel sono costretti – in teoria – a decidere in continuazione quali valute accettare. I prezzi finirebbero per fluttuare senza soluzione di continuità, dal momento che sarebbe indispensabile riuscire a rimanere al passo con la valutazione più recente del tasso di cambio.
È vero che con tutta probabilità esistono aziende che sono già strutturate per riuscire a gestire tale situazione con efficacia, ma è altrettanto vero che molte non lo sono.
Una delle motivazioni potrebbe risiedere nel fatto che la richiesta è ancora moderata, e quindi per ora non c’è motivo di implementare competenze di questo tipo. In ogni caso, è auspicabile che gli hotel abbiano sempre ben presente ciò che potrebbe accadere in futuro, anche perché le valute digitali saranno il principale sistema di pagamento nell’ecosistema del metaverso futuro.